La scelta delle piastrelle non si fa unicamente sulla base di criteri estetici, ma anche in funzione della natura dell’ambiente, sia interno che esterno, a cui sono destinate: le caratteristiche tecniche richieste dal pavimento del soggiorno, ad esempio, non sono le stesse del pavimento del bagno.
Le norme di riferimento per le caratteristiche antisdrucciolo delle piastrelle.
Oltre alle questioni legate alla resistenza all’usura e agli agenti chimici, gli ambienti in cui è frequente la presenza d’acqua come i bagni, richiedono l’impiego di piastrelle antiscivolo, così da limitare i rischi di scivolamento e di cadute (soprattutto se siete del genere che inonda il bagno dopo ogni doccia…)
Per guidare produttori nella classificazione dei loro prodotti e i consumatori nella scelta delle piastrelle più adatte all’utilizzo che intendono farne, esistono delle norme studiate per valutare la resistenza allo scivolamento delle superfici. Si tratta, in particolare, delle norme tedesche DIN 51097 e DIN 51130, basate sul cosiddetto metodo della rampa, e della norma europea CEN/TS 16165, che riprende – tra gli altri – proprio tale metodo.
La norma tedesca DIN 51130: la resistenza allo scivolamento con calzature.
Diciamo subito che la DIN 51130, lo standard normalmente più utilizzato in Europa per valutare la caratteristiche antiscivolo di un pavimento in ogni tipo di ambiente (domestico, commerciale, pubblico, ecc.), nasce in realtà per la valutazione di queste caratteristiche in ambienti industriali. E che averla adottata per stabilire come dev’essere il pavimento del salone di casa, della hall di un albergo o della sala di un ristorante è al limite della forzatura.
Basta guardare come è effettuato il test per intuirne immediatamente l’origine “industriale” : i campioni di pavimento da provare vengono applicati a un supporto posizionato su un dispositivo con un piano ad inclinazione variabile; l’operatore, che calza uno specifico tipo di scarpe antinfortunistiche, percorre in avanti e indietro in posizione eretta la superficie da verificare, preventivamente ricoperta da un film di olio lubrificante per motori, mentre questa viene inclinata. Si determina quindi l’angolo in corrispondenza del quale l’operatore perde l’equilibrio (evitando una rovinosa caduta soltanto grazie all’imbracatura di sicurezza alla quale è assicurato). Sì, insomma: la tipica situazione in cui verrà davvero utilizzato il pavimento… 🙂
Dopodiché, si procede quindi alla seguente classificazione sulla basa dell’angolo determinato:
- R9 : aderenza normale – da 3° a 10°
- R10 : aderenza media – da 10° a 19°
- R11 : aderenza elevata – da 19° a 27°
- R12 : forte aderenza – da 27° a 35°
- R13 : aderenza molto forte – più di 35° d’inclinazione
La norma tedesca DIN 51 097 : la resistenza allo scivolamento a piedi nudi
Nel caso della DIN 51097, la procedura è del tutto analoga salvo che l’operatore è a piedi nudi e il liquido versato per insidiarlo è semplice acqua.
- A : aderenza media – da 12° a 18°
- B : aderenza elevata – da 18° a 24°
- C : aderenza forte – più di 24° di inclinazione
Come avrete capito, in questa classifica di aderenza crescente, una piastrella classificata R12 avrà caratteristiche antisdrucciolo migliori di una piastrelle classificata R9; analogamente, piastrelle classificate A+B+C, garantiranno un’aderenza migliore di altre classificate A.
I limiti
- Entrambi questi metodi di misurazione, hanno alcuni limiti che è bene mettere in evidenza:
- Nascono come metodi “dedicati”, per valutare pavimentazioni da impiegarsi in ambienti specifici: ambienti industriali (olio e scarpe antinfortunistiche) oppure piscine. E’ quindi opportuno tenerne conto nel giudicare le prestazioni antiscivolo di un pavimento in situazioni diverse da quelle previste.
- Sono metodi “di laboratorio”: non è possibile eseguirli sul campo, su un pavimento già posato.
- Un altro limite è legato all’operatore, che qui riveste un ruolo fondamentale: pur seguendo attentamente le procedure di calibrazione specificate nelle norme a volte si hanno ripetibilità e riproducibilità non adeguate.
- Infine, trattandosi di metodi basati su principi fisici diversi, non è stato possibile trovare una corrispondenza biunivoca tra i risultati ottenuti. In pratica, nulla garantisce che un materiale che ha ottenuto un buon valore di R secondo la norma DIN 51130, abbia anche buone prestazioni secondo la norma DIN 51097 e viceversa. Questo, da un lato è coerente con la natura “specifica” di questi test, dall’altro non consente di definire in modo univoco cosa sia un pavimento con buone prestazioni antiscivolo.
Dove posare le piastrelle antiscivolo
Vi sono ambienti nei quali è opportuno prevedere l’impiego di piastrelle antiscivolo. In particolare:
- il bagno e la cucina
- gli ambienti con una pendenza nel pavimento
- Le pavimentazioni esterne e i bordi piscina.
Secondo il grado di aderenza richiesto, la superficie antiscivolo può essere ottenuta mediante l’utilizzo di smalti più secchi al tatto, caratterizzandola con una struttura a rilievo o attraverso una combinazione delle due soluzioni precedenti.
Piastrelle antiscivolo per il bagno
Azimut Clair 45×45 – Azimut Foncé, Clair et Neutre 25×45 – Listel Licorne 8×45
E’ ovvio che una superficie con queste caratteristiche, essendo più secca al tatto e con microrilievi superficiali, risulta più soggetta a trattenere lo sporco e meno agevole da pulire: è bene quindi non utilizzare piastrelle di questo tipo se non negli ambienti in cui è davvero necessario e nel grado di antiscivolo sufficiente.
Per il bagno, ad esempio, scegliete piastrelle classificate R10, senza farvi tentare di sceglierne altre R12 “per essere sicuri di non scivolare”: è una superficie pensata per l’uso in ambienti industriali e renderebbe la pulizia quotidiana davvero poco pratica e faticosa! Riguardo all’aderenza a piedi nudi, una piastrella di classe A è sufficiente, salvo che nella realizzazione del piatto doccia, dove è consigliata una classe C.
Piastrelle antiscivolo per terrazzo
Patio Sable 60×60 Outdoor Plus
Per l’utilizzo in pavimentazioni esterne, le proprietà antiscivolo richieste sono minimo R10.
Affinché la pavimentazione conservi intatte le proprie caratteristiche antiscivolo, è fondamentale che le piastrelle siano sempre bene pulite: il deposito di patine di agenti esterni modifica infatti tali caratteristiche (normalmente non in meglio…) Se dovesse capitare, non disperate: è sempre possibile rimuovere la sporcizia dalle piastrelle in ceramica attraverso una pulizia profonda.
Antidérapant Struturé Porphyré Gris – Pointe de diamant Porphyré Gris – Pastilles Carrée Porphyré Blanc Noir
Infine, per colore che conservano un’immagine antica di piastrelle antiscivolo tecniche e poco attraenti dal punto di vista estetico, niente paura! Anche le piastrelle antisdrucciolo possono ormai avere l’aspetto che si desidera: effetto cemento, effetto pietra o effetto legno. Ecco di seguito qualche esempio
Noa Flotté 45×45 – Flotté 45×45 Plein-Air Outdoor – Flotté 22,5×90
Cast 60×60 Rect.
Azimut Froid 60×60 Outdoor Plus- Azimut Froid 60×60
Geo Gris 60×60 Outdoor Plus